A Cortona si terranno gli stati generali dell'Aglione della Valdichiana. Istituzioni, produttori e studiosi a confronto per fare il punto sulla concessione della denominazione d’origine protetta. Titolo dell’incontro è «Aglione Dop», l’organizzazione e del Circolo culturale Gino Severini di Cortona unitamente all'associazione Produttori e trasformatori Aglione della Valdichiana con il patrocinio del Comune di Cortona. L’incontro si svolgerà in sala del Consiglio comunale, piazza Signorelli, a Cortona, sabato 2 marzo alle ore 16,30.
La discussione sarà incentrata sulla Dop, certificazione che ha avuto parere favorevole dalla Regione Toscana e che dopo ulteriori passaggi, potrà diventare realtà. L'incontro prevede i saluti istituzionali del sindaco Luciano Meoni e dell'assessore all'agricoltura, Paolo Rossi e gli interventi di Pietro Rampi, presidente dell'associazione Produttori e trasformatori dell'Aglione della Valdichiana, Stefano Loppi, docente dell'Università di Siena, Enrica Berna, coordinatrice Gruppo Aglione Dop e Graziano Tremori, georgofilo, autore del libro «L’aglione della Valdichiana». Modera Lilly Magi, presidente del Circolo culturale Gino Severini.
La pianta di aglione (Allium ampeloprasum var. Holmense) appartiene al genere Allium e ha moltissime caratteristiche in comune con il classico aglio che tutti conosciamo. Rispetto a quest’ultimo, le dimensioni sono maggiori. Però non si tratta di una varietà di aglio gigante: l'aglione è una specie botanica distinta. Si coltiva proprio come l'aglio, produce una testa con spicchi, ma ha caratteristiche differenti nel sapore e nella digeribilità. Proprio per le sue qualità organolettiche e nutritive, l'aglione è al centro di un progetto di valorizzazione. Si tratta di una coltivazione peculiare della Valdichiana, tradizionalmente legata alla ricetta dei celebri pici all'aglione, un primo piatto della tradizione locale dove la pasta fresca è accompagnata da un sugo a base di questo prodotto.
«I prodotti tipici locali tra cui l’aglione della Valdichiana, meritano tutto il supporto possibile da parte delle amministrazioni locali - dichiara il sindaco di Cortona, Luciano Meoni - questo prodotto oramai da un po’ di anni è risultato essere una ulteriore eccellenza, insieme alla Chianina, al Syrah e all’olio extravergine di oliva. Da parte nostra c’è il massimo impegno per affrontare le sfide che attendono i produttori di questa specialità, si tratta di valorizzare l’opera di una filiera locale che può trarne benefici economici e offrire una ulteriore esperienza gastronomica al turista».
«L’Amministrazione comunale continua il percorso di valorizzazione dei prodotti tipici presenti nel suo territorio - dichiara Paolo Rossi, assessore all’Agricoltura - Solo attraverso il lavoro di tutti gli attori coinvolti possiamo ottenere i risultati attesi. L'aglione della Valdichiana diventerà una denominazione d’origine protetta di cui il nostro territorio dovrà farsi portatore in tutte le manifestazioni. Non si tratta pertanto di un traguardo finale, ma dell’inizio di una nuova sfida in cui Cortona e i suoi produttori faranno la loro parte insieme a tutta la rete territoriale».
«Solo attraverso la valorizzazione del prodotto possiamo riuscire a difendere l’aglione della Valdichiana - dichiara Pietro Rampi, presidente associazione Produttori e trasformatori dell’aglione della Valdichiana - L’obiettivo di ottenere la Dop territoriale è un passo fondamentale in questa direzione. Purtroppo anche questa nostra eccellenza rischia una svalutazione di mercato a causa della concorrenza sleale da parte di produttori che non coltivano in questo nostro territorio. Il percorso portato avanti in questi anni dalla nostra associazione insieme alle istituzioni dovrà trovare riscontro positivo nelle sedi europee»
«La natura è la più bella forma d'arte e cultura che esista - dichiara Lilly Magi, presidente del Circolo cultuale Gino Severini - ecco perché abbiamo promosso questo pomeriggio di studio e informazione. In un momento molto critico per l’agricoltura come quello che stiamo vivendo, il riconoscimento del marchio Dop è quello che ci può far evitare che i prodotti vengano svalutati. Come è stato fatto per il vino, dobbiamo privilegiare le nostre tipicità uniche, solo così forse riusciremo a salvare la nostra agricoltura».